Pontedassio

Altitudine: m 70 s.l.m.

Superficie: km2 15

Distanza da Imperia: km 9

Abitanti: nel 1881 2234 - al 2017 1478

Festa patronale: 20 Luglio - Santa Margherita

Informazioni: Comune tel. 0183 279026


Il nome di Pontedassio si dice che derivasse dal "ponte di assi" che scavalcava il torrente Impero nei pressi di un frantoio.

Il toponimo sarebbe allora da leggere come "ponte di Assio" e non "ponte di assi", secondo la già citata etimologia locale che collegherebbe l'origine del nome alla tecnica costruttiva del più antico ponte situato nella zona pontedassina.

Legata alle vicende di Oneglia fu feudo dapprima del vescovo di Albenga, poi dei Doria ed infine dei Savoia; nel Quattrocento diventa Capoluogo della Castellanìa di Bestagno e passerà poi assieme ad Oneglia sotto il dominio dei Savoia.

Visita al Borgo

La statale 28 attraversa il borgo in cui entriamo voltando a sinistra in corrispondenza della fontana in pietra con mascherone, parcheggiando sul vasto piazzale; riattraversata a piedi la Statale discendiamola per una trentina di metri e prendiamo poi a sinistra salendo per via Cuneo, da cui al primo incrocio andiamo a sinistra per via Cavallotti.

Poco dopo aver superato l'oratorio dedicato alla Vergine incontriamo un'edicola in marmo del 1886, seguita al 9 da una casa trecentesca in blocchi di pietra squadrata, con due portali di pietra ad arco ogivale a piano terra ed uno analogo alla finestra.

Proseguiamo e all'incrocio scendiamo a sinistra per raggiungere sul ciglio opposto della Statale la chiesa di Santa Margherita ricostruita nel 1880; del precedente edificio quattrocentesco restano la parte bassa del campanile ed i capitelli e tronchi di colonna sparsi nel sagrato prospiciente il fianco sinistro della costruzione.

All'interno è conservato a sinistra dell'ingresso presso il fonte battesimale il trittico del 1506 "San Bartolomeo tra San Giovanni e Santa Caterina" di Luca Baudo da Novara; la statuetta "Madonna con Bambino" è di anonimo del Seicento.

Tra le associazioni di ispirazione religiosa operanti un tempo in paese si segnala in particolare la Confraternita dei Disciplinanti, che nella settimana di Pasqua organizzavano manifestazioni paraliturgiche che costituivano una sopravvivenza sentita e popolare di sacre rappresentazioni.

Il famoso Museo degli Spaghetti che conservava qui a Pontedassio nella loro sede originaria le attrezzature protoindustriali del pastificio Agnesi è stato trasferito a Roma.

Ripresa l'auto uscendo dal parcheggio scendiamo a sinistra e al bivio dirigiamoci a sinistra verso Bestagno; superato il torrente Impero, dopo tre chilometri siano a Villa Guardia, già detta "Villa dei gatti".

Di originario della primitiva parrocchiale di San Matteo resta solo il quattrocentesco campanile oggi inglobato nel seicentesco oratorio di San Carlo con rustica scalinata di accesso in pietra, e meridiana sulla parete sud.

Di fronte sorge l'antico Santuario della Madonna della Neve di Villa Guardia a 3 km.

da Pontedassio che è uno dei più interessanti della Valle Impero.

La parrocchiale dedicata a San Marco, che fu cancellata dalla tremenda frana dopo una violenta pioggia nel 1802.

Di fronte sorge l'antico Santuario della Madonna della Neve, che è uno più interessanti della Valle Impero. È diventata chiesa parrocchiale in sostituzione di quella dedicata a San Matteo, cancellata nel 1802 da una tremenda frana causata da una violenta pioggia.

L'attuale parrocchia della Madonna della Neve è una costruzione anteriore al 1580. L'ingresso principale è inquadrato da un portale in ardesia datato 1606. L'interno è a tre navate suddivise da colonne binate, con cupola sopra l'altare maggiore. Sopra il portale il basso rilievo con la Madonna col bambino, san Sebastiano e San Andrea.

Oggetto della devozione popolare è la statua della Madonna dei Miracoli col bambino in braccio opera probabile del Mirano, è posta sull'altare maggiore entro cornice modellata e reca in un cartiglio la scritta "Regina Miraculorum" è stata benedetta il 4 agosto 1640.

Di fronte al Santuario si trova l'Oratorio San Carlo Borromeo (1858) che è la trasformazione dell'antica chiesa della "Madonna dei Miracoli", di cui rimane il campanile (sec. XV).

La primitiva chiesa parrocchiale dedicata a San Matteo sorgeva all'inizio dell'abitato ed è scomparsa anche essa con la frana del 1802. In ricordo è stata costruita nello stesso punto la chiesetta di San Matteo, si festeggia il 21 settembre nella ricorrenza di San Matteo, che è sempre patrono della chiesa parrocchiale.

Il Cenacolo (sec. Fine XV inizio XVI), gruppo scultoreo esposto permanente nella chiesa di Villa Guardia, si affaccia con un'arcata a ridosso della navata destra e rappresenta il momento in cui Gesù afferma dinanzi agli Apostoli che uno di loro, quella sera stessa, lo avrebbe tradito. È una rarissima replica a tre dimensioni del Cenacolo dipinto da Leonardo da Vinci.

Proseguendo sulla deviazione raggiungiamo Villa Viani con la cinquecentesca chiesa dell'Assunta affiancata dall'oratorio di San Giuseppe.

Nella sovrastante piazzetta sulla facciata della casa a destra c'è una meridiana e nella casa a sinistra un portale in marmo e pietra nera; più in alto nel borgo sorge il piccolo abbandonato oratorio di San Bartolomeo.

Tornando indietro prendiamo a destra la deviazione per Bestagno e, superata la costruzione in pietra a pianta circolare, cinquanta metri prima del cartello che indica il paese imbocchiamo la deviazione che si distacca sulla destra in corrispondenza di una bassa casa con garage, portandoci ai ruderi di ben cinquecento anni di assedi e scontri armati: le sue mura ci portano indietro di quasi mille anni e ci parlano ancora delle sanguinose vicende medievali, dell'incubo saraceno e della tante feroci battaglie che si sono qui combattute e vinte prima della disfatta finale.

Tornati sulla strada per Bestagno al bivio col cartello degli autobus teniamoci a sinistra e proseguiamo poi prendendo a destra la deviazione che ci porta alla chiesa di San Michele, tra le più antiche pievi della vallata, ubicata presso il cimitero.

Costruito nel 1272, l'edificio conserva originari, dopo il rifacimento seicentesco, la parte bassa del muro a sud e l'abside con strettissima monofora strombata; all'interno c'è ancora fra l'altro la cassa seicentesca in cui venivano trasportati a questo cimitero, l'unico della vallata, tutti i defunti della zona.

Tornati alla provinciale prendiamo a sinistra ed entriamo in Bestagno, già capitale della omonima castellania detta anche "Costa dei Verdi".

Sul sagrato a ciottoli bianchi e neri della settecentesca chiesa di San Sebastiano con meridiana a doppio quadrante in facciata restano tronchi di colonna della precedente chiesa del Quattrocento, ed altre colonne originarie fungono oggi da sedili dell'omonimo oratorio coevo che la fronteggia.

Conclusa questa deviazione torniamo a Pontedassio e risaliamo lungo la statale 28; giunti al bivio anziché seguire l'indicazione per Torino proseguiamo dritti ed imbocchiamo poi, dopo un paio di chilometri, la deviazione sulla destra che ci porta a Gazzelli, duecentesco borgo fortificato dove sorgeva un castello dei Doria di cui non v'è più traccia.

La barocca parrocchiale conserva nel secondo altare a sinistra la seicentesca tela "Visitazione di Santa Elisabetta alla Vergine" di autore ignoto, custodita originariamente nel Santuario di Nostra Signora degli Angeli che si trova in basso rispetto al paese.

Se uscendo dalla chiesa imbocchiamo la rampa a sinistra troviamo subito a destra una porta con stipiti in pietra nera intagliati e poco più avanti all'incrocio un'edicola barocca con lapide del 1606.

Proseguendo in auto lungo questa deviazione arriviamo dopo circa tre chilometri a Chiusanico.