Imperia Oneglia

Altitudine: m 10 s.l.m.

Superficie: km2 45,38

Distanza da Imperia: km 0

Abitanti: nel 1881 7219 - al 2017 42154

Festa patronale:
24 giugno - San Giovanni

Informazioni: Comune tel. 0183 7011


Imperia Oneglia nasce nel 1923 dalla fusione delle due cittadine di Oneglia e Porto Maurizio in un'unica struttura amministrativa, il cui nome è mutuato dal corso d'acqua che le separa, il torrente Impero.

Il progetto di unificare i due centri urbani in una realtà più forte si era via via sviluppato sin dal primo Ottocento, ma si dovette confrontare con molti ostacoli a causa di rivalità campanilistiche che perdurarono ancor per lungo tempo dopo l'unificazione e che affondavano le loro radici in contrastanti vicende storiche.

Oneglia, in origine feudo del vescovo di Albenga che nel 1298 la vendette ai genovesi Doria, venne acquistata nel 1576 da Savoia e da allora rimase sempre sotto il dominio sabaudo.

Porto Maurizio, invece, fu feudo del Clavesana sino al 1239 quando arrivò il genovese Fulcone Guercio "con XIII galee ed altri legni; e poiché (i portorini) rendersi non voleano al Comune di Genova né ad esso Fulcone che volea prenderli ai comandi del Comune, esso Fulcone discese a terra, e le terre e certi edifici devastò e quegli uomini uccise."

Assoggettata così a Genova, Porto Maurizio divenne una delle roccaforti contro l'espansionismo sabaudo, di cui Oneglia costituiva invece una significativa testa di ponte.

Visita al Borgo

Ad Oneglia merita senz'altro una visita la Villa Grock, costruita nel 1927 per volontà del famoso clown svizzero Adrian Wettack (in arte Grock), che scelse di trascorrere ad Imperia l'ultima parte della sua vita.

La villa, il cui progetto fu ispirato direttamente dall'artista, presenta uno stile molto esuberante; nello scenografico intreccio di elementi barocchi, liberty, orientali e di pure invenzioni, ben si riflette la geniale ed estroversa indole del suo ideatore.

Molto suggestivo il parco ed interessante il museo della Clownerie ospitato all'interno.

La villa è situata in via Fanny Roncati Carli n° 38 in posizione dominante lungo una pendice collinare poco distante dal centro di Oneglia.

In piazza Edmondo de Amicis si trova la casa natale dello scrittore, il cui studio è conservato in alcuni locali della biblioteca civica Leonardo Lagorio affacciata sulla stessa piazza.

La biblioteca è il più importante centro nazionale degli studi deamicisiani e conserva nel suo fondo storico un ricco patrimonio di manoscritti autografi dello scrittore.

A pochi passi dal retro della biblioteca, attraversando largo Gonan ed un breve, stretto vicoletto (u carrugiu du Mü) si raggiunge piazza San Giovanni, dominata dalla Basilica in stile barocco dedicata al santo.

La facciata ondulata risale al 1832, mentre il resto della chiesa, a tre navate e pianta a croce latina, fu realizzato tra il 1739 ed il 1759 dall'architetto onegliese Gaetano Amoretti.

Ricca è la decorazione e vi si possono ammirare diverse opere d'arte del XVIII secolo; pregevole è l'altare maggiore settecentesco in marmi policromi.

Il centro della città di Oneglia è rappresentato da piazza Dante Alighieri, circondata da porticati di chiara impronta piemontese, con al centro una fontana circolare.

Procedendo da questa piazza lungo la strada a monte in direzione Torino si trovano, in corrispondenza di una rotonda, le indicazioni per il Museo dell'Olivo, dell'oleificio Fratelli Carli.

Il museo ci presenta, anche con l'ausilio di audiovisivi, la storia dell'albero che ha tanto segnato la storia e l'economia del Ponente ligure ed espone, accanto alla ricostruzione dell'attività agricola e molitoria tradizionali, una ricca collezione di reperti archeologici e d'antiquariato relativi all'olio, che la famiglia Carli ha raccolto nel tempo dai luoghi più diversi.

Usciti dal museo, proseguendo in auto verso monte si attraversa l'abitato di Oneglia e superata la grande rotonda alla base dello svincolo autostradale imbocchiamo la seconda deviazione che si stacca a destra e in meno di un chilometro giungiamo sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maggiore.

Di origine medievale, la chiesa venne ampliata in epoca barocca prolungandone facciata ed abside a divenire le pareti laterali del nuovo edificio.

La facciata è decorata dal sovrapporta con stucco "cacciata da Paradiso Terrestre" e dalla lapide murata in basso a sinistra che ricorda come la torre campanaria di Santa Cristina sia stata eretta nel 1281 dal vescovo albenganese Lanfranco, lo stesso che diciassette anni dopo venderà l'intero feudo di Oneglia ai Doria di Genova.

Dietro lo spigolo sinistro della facciata c'è, a terra, un blocco di marmo scolpito con lo stemma dei Doria, ormai quasi illeggibile.

All'interno è conservata sopra l'altar maggiore l'anonima tela cinquecentesca "Annunciazione", tema raffigurato anche nel nucleo scultoreo a destra, di recente fattura.

Dietro la chiesa sorge l'oratorio con architrave in tufo intagliato del 1684.

Una visita merita anche il porto mercantile di Oneglia con il caratteristico porticato che dà sulla banchina cui attraccano i pescherecci, protagonisti ogni pomeriggio di un colorato genuino spettacolo folcloristico.

Se proseguiamo ancora oltre il porto tenendoci sempre in riva al mare, un chilometro dopo la chiesetta di Borgo Peri troviamo la "Galeazza", scoglio in mare che deve il nome all'imbarcazione cui vagamente assomiglia, ed una tranquilla spiaggia libera dove fare il bagno.

Ritornando sui nostri passi imbocchiamo statale 28, dopo circa quattro chilometri, poco oltre un supermercato, in contriamo sul lato destro della strada i ruderi della duecentesca Torre di Santa Lucia. Il fortilizio, fiancheggiato dalla cinquecentesca cappella omonima con portichetto su colonne in pietra nera del 1698, è costruito in blocchi di pietra squadrata su pianta quadrangolare, e conserva una monofora a ponente e la porta ad arco ribassato a sud; vi si accede a piedi salendo la mulattiera che si stacca a destra della Statale, trecento metri più avanti.

Ritornando in Piazza Dante e seguendo l'indicazione per Torino (statale 28), dopo la rotonda, alla base dello svincolo autostradale possiamo svoltare sulla destra verso Oliveto dove si trova il Museo della Comunicazione "Voci nell'Etere" (sito in salita Giardini n° 5). Qui troviamo esposti telegrafi, radio, transistor e valvole, oltre 500 articoli che raccontano l'epopea ella radio.

Tornati all'auto proseguiamo verso nord, raggiungendo dopo un chilometro l'abitato di Pontedassio.