Testico

Altitudine: m 470 s.l.m.

Superficie: km2 10,2

Distanza da Imperia: km 25,60

Abitanti: nel 1881 575 - al 2017 198

Festa patronale: 29 Giugno - Santi Pietro e Paolo

Informazioni: Comune tel. 0182 668091


Giunti a Stellanello svoltiamo a sinistra sul ponte e saliamo fino a Testico (m 470 s. l.m.).

Un primo insediamento, a carattere prevalentemente militare, avvenne presumibilmente con la costruzione del "Castrum Testagi" da parte dei Romani.

I Romani chiamarono "Testagus" il colle che darà poi nome al Borgo.

Proprio la sua posizione lo portò ad essere baluardo di difesa prima dai Cartaginesi, poi dai Barbari.

Dopo l'Evangelizzazione ad opera dei Monaci Benedettini, il nuovo Borgo è chiamato "San Pietro del Testico".

Nell'869, San Pietro del Testico è "pars" del Contado di Albenga. Diventa, quindi Feudo Ecclesiastico del Vescovo di Albenga.

Passerà quindi ai Doria e poi ai Savoia, quindi San Pietro del Testico sino all'Unità d'Italia (1870): sarà punto avanzato del Regno Sabaudo.

I soldati di Napoleone (1796) saccheggiarono il territorio e, dopo aver smilitarizzato la Castellania del Monte Arosio, depredarono la parrocchiale e smilitarizzano la Castellania del Monte Arosio.

Visita al Borgo

Arriviamo alla parrocchiale romanica a pianta ottagonale e tre navate probabilmente risalente al XIV secolo.

Subì una prima trasformazione tra il 1560 e 1680 e poi tra il 1760 e il 1785.

La facciata di aspetto tardo barocco. L'interno è stato decorato dal pittore Tommaso Carrega (1739 - 1821): attenzione meritano la Pala d'Altare raffigurante "il martirio di Santo Stefano" di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568 - 1625) e la scultura lignea della Madonna del Rosario (1831) di G.B. Garaventa.

Importante è nel territorio il ricordo della castellania del Monte Arrosio. La presenza del Castrum montis Arosii si trova già a partire dal X-XI. Nei documenti compare nel 1202, dove l'investitura di diversi territori della valle del Lerrone e di Casanova fatta dal marchese di Clavesana in favore di Bonifacio di Quaranta, in questi scritti viene indicato il confine come la colla di Montarosio.

Il castello aveva il controllo visivo delle vallate del Lerrone, del Merula e della piana d'Albenga, ma al contempo era collegamento con il castello di Scortegabeccu sopra a Chiusanico, con la torre del Pizzo d'Evigno e con questo baluardo a difesa della Valle del Maro e delle due valli del savonese.

Un legame visivo e difensivo che univa le valli e dall'alto le difendeva.

Da qui seguendo l'indicazione Imperia, dietro la chiesa, raggiungiamo con breve escursione montana il Passo del Ginestro (m 677 s.l.m.) al cui bivio prendiamo a destra la discesa per Albenga.

Dopo pochi chilometri incontriamo Casanova Lerrone.